Leucemia mieloide cronica: le mutazioni in WT1 rappresentano un fattore prognostico avverso in giovani adulti


Il gene WT1 ( Wilms tumor 1 ) è un fattore di trascrizione sovra-espresso nella maggior parte delle leucemie mieloidi acute.

Due gruppi di studio hanno affermato che le mutazioni nel gene WT1 sono presenti nel 10% delle leucemie mieloidi acute con cariotipo normale e rappresentano un predittore indipendente di esito non-favorevole in questo sottogruppo di pazienti con leucemia mieloide acuta.

Ricercatori dell’University of Lille in Francia, hanno studiato una coorte di 268 giovani adulti ( età: 15-50 anni ) con leucemia mieloide acuta trattati nello studio Acute Leukemia French Association 9802.

Le mutazioni negli esoni 7 e 9 del gene WT1 sono state analizzate in modo retrospettivo con PCR ( polymerase chain reaction ) e sequenziamento diretto.

I pazienti sono inoltre stati valutati per la presenza di mutazioni in FLT3-ITD, FLT3-D835/I836 e mutazioni in NPM1 e CEBPA.

In 14 pazienti ( 5% ) sono state identificate mutazioni nel gene WT1 risultate associate a una più giovane età ( P=0.02 ) e a FLT3-ITD ( P=0.03 ).

Non sono state riscontrate mutazioni in pazienti con caratteristiche citogenetiche favorevoli.

I pazienti con mutazioni in WT1 hanno mostrato una minore sopravvivenza generale a 4 anni ( 22% vs 56%; P=0.01) e un più alto rischio di ricorrenza a 4 anni ( 82% vs 46%; P=0.0008 ), rispetto ai pazienti con WT1 wild-type.

All’interno del sottogruppo di pazienti con leucemia mieloide acuta con cariotipo normale ( n=106 ), la mutazione di WT1 è stata identificata come un fattore prognostico avverso, indipendente, per il rischio di ricorrenza.

In conclusione, questi risultati hanno indicato che le mutazioni in WT1 rappresentano un fattore prognostico avverso in giovani adulti con leucemia mieloide cronica.
Studi prospettici dovrebbero confermare la rilevanza clinica delle mutazioni in WT1 in relazione ad altri fattori prognostici in pazienti con leucemia mieloide cronica. ( Xagena_2009 )

Renneville A et al, Cancer 2009; 115: 3719-3727



Link: MedicinaNews.it

Onco2009 Emo2009