Linfoma a grandi cellule B recidivante: regimi di salvataggio con trapianto autologo nell’era di Rituximab


La chemioterapia di salvataggio seguita da terapia ad alta dose e trapianto autologo di cellule staminali rappresenta il trattamento standard per il linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante, ma i regimi di salvataggio non sono mai stati confrontati e la loro efficacia nell'era di Rituximab ( MabThera, Rituxan ) non è nota.

Pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B CD20+ in prima recidiva o refrattario dopo la prima linea di trattamento sono stati assegnati in maniera casuale a Rituximab, Ifosfamide ( Holoxan ), Etoposide ( Vepesid ) e Carboplatino ( Paraplatin ) oppure a Rituximab, Desametasone ( Soldesam ), alta dose di Citarabina ( Aracytin ) e Cisplatino ( Platinex ).

I pazienti che rispondevano al trattamento sono stati sottoposti ad alta dose di chemioterapia e a trapianto autologo di cellule staminali.

L'età mediana dei 396 pazienti arruolati ( braccio Rituximab, Ifosfamide, Etoposide e Carboplatino, n=202; braccio Rituximab, Desametasone, alta dose di Citarabina e Cisplatino, n=194 ) era 55 anni.

I tassi di risposta osservati sono risultati simili dopo 3 cicli di Rituximab, Ifosfamide, Etoposide e Carboplatino ( 63.5% ) e Rituximab, Desametasone, alta dose di Citarabina e Cisplatino ( 62.8% ).
I fattori che hanno influenzato tali tassi ( P<0.001 ) sono stati malattia refrattaria/recidiva inferiore versus superiore a 12 mesi dopo la diagnosi ( 46% vs 88%, rispettivamente ), indice prognostico internazionale superiore a 1 versus valore compreso tra 0 e 1 ( 52% vs 71%, rispettivamente ), e precedente trattamento con Rituximab versus nessun precedente trattamento con Rituximab ( 51% vs 83%, rispettivamente ).

Non sono emerse differenze significative tra il braccio Rituximab, Ifosfamide, Etoposide e Carboplatino e il braccio Rituximab, Dexametasone, alta dose di Citarabina e Cisplatino per quanto riguarda la sopravvivenza libera da eventi e la sopravvivenza generale a 3 anni.

La sopravvivenza libera da eventi a 3 anni è risultata influenzata dal precedente trattamento con Rituximab versus assenza di trattamento ( 21% vs 47%, rispettivamente ), recidiva inferiore a 12 mesi dopo la diagnosi versus superiore ( 20% vs 45%, rispettivamente ) e indice prognostico internazionale 2-3 versus 0-1 (1 8% vs 40%, rispettivamente ).

Nel modello di Cox questi parametri sono risultati significativi ( P<0.001 ).

In conclusione, nei pazienti andati incontro a recidiva dopo più di 12 mesi dalla diagnosi, un precedente trattamento con Rituximab non ha influenzato la sopravvivenza libera da eventi, mentre nei pazienti con recidiva precoce dopo una terapia di prima linea contenente Rituximab la prognosi è sfavorevole e non ci sono differenze di effetto tra il regime Rituximab, Ifosfamide, Etoposide e Carboplatino, e il regime Rituximab, Dexametasone, alta dose di Citarabina e Cisplatino. ( Xagena_2010 )

Gisselbrecht C et al, J Clin Oncol 2010; 28: 4184-4190



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