Mieloma multiplo: il trattamento con Elotuzumab, associato a Lenalidomide e Desametasone, risulta efficace con buona qualità di vita


Ogni anno in Italia si registrano più di 4.400 nuove diagnosi di mieloma multiplo, un tumore ematologico che ha origine nel midollo osseo.
Nonostante i recenti progressi nel trattamento della malattia, soltanto il 51% dei pazienti sopravvive 5 anni dopo la diagnosi.

Nnuove prospettive sono offerte dall’immuno-oncologia. In particolare Elotuzumab ( Empliciti ), una nuova molecola immuno-oncologica, ha dimostrato un beneficio clinico duraturo garantendo una buona qualità di vita.

Fino ai due terzi dei pazienti presenta dolore osseo, in particolare alla schiena, al momento della diagnosi e circa il 75% mostra fratture ai raggi X.
Sono sintomi debilitanti con un impatto significativo sulla qualità di vita: spesso per queste persone diventa difficile camminare, fare le scale e talvolta non possono più guidare l’automobile.
Altro sintomo è l’insufficienza renale che si manifesta alla diagnosi nel 20% dei casi e compare durante l’evoluzione della malattia in almeno il 50% dei pazienti.

Molti pazienti con mieloma multiplo evidenziano cicliche remissioni e recidive, durante le quali sospendono il trattamento per un breve periodo per eventualmente riprenderlo.

L’immunoterapia oncologica, che rinforza il sistema immunitario contro il cancro, ha già dimostrato di essere efficace nel trattamento dei tumori solidi, a partire dal melanoma fino a neoplasie più frequenti come quelle del polmone e del rene in fase avanzata.
Oggi sta mostrando risultati importanti anche nei tumori ematologici, in particolare nel mieloma multiplo.

Elotuzumab ha ricevuto nel maggio 2016 l’approvazione dall’Agenzia regolatoria europea, EMA ( European Medicines Agency ) in base ai risultati dello studio di fase III, ELOQUENT-2, che ha coinvolto 646 pazienti che hanno ricevuto almeno una precedente terapia ed è disponibile in Italia da aprile 2017.

Nel corso del Congresso EHA ( European Hematology Association ) sono stati presentati i dati aggiornati a 4 anni di questo studio.

Il follow-up a 4 anni ha confermato l’efficacia di Elotuzumab nel mantenere la risposta a lungo termine con un buon profilo di tollerabilità.
Il 21% dei pazienti trattati con questo nuovo farmaco immuno-oncologico in combinazione con Lenalidomide ( Revlimid ) e Desametasone ( braccio sperimentale ) era libero da progressione di malattia o morte rispetto al 14% dei pazienti nel braccio controllo ( trattati solamente con Lenalidomide e Desametasone ), con un incremento relativo del 50% della sopravvivenza libera da progressione.
Per i pazienti trattati nel braccio Elotuzumab si è mantenuta la riduzione del 29% del rischio di progressione o morte rispetto al braccio di controllo ( in linea con i dati presentati a 2 e 3 anni di follow up ).
Questo beneficio è risultato costante in tutti i sottogruppi di pazienti, compresi quelli a prognosi sfavorevole.
Inoltre a quattro anni circa il doppio dei pazienti nel braccio sperimentale ( 17% ) è rimasto in trattamento rispetto al braccio controllo ( 9% ).
La durata mediana della risposta è stata di 21 mesi con la molecola immunoterapica rispetto a 16.8 nel braccio di controllo. ( Xagena_2017 )

Fonte: 22° European Hematology Association ( EHA ) Meeting, 2017

Xagena_Medicina_2017