Mieloma multiplo: Acido Zoledronico vs Acido Clodronico nel trattamento di prima linea


I bifosfonati riducono il rischio di eventi scheletrici nei pazienti con patologia ossea maligna ed è stato dimostrato che l'Acido Zoledronico ha potenziali effetti antitumorali in studi pre-clinici e clinici.

È stato condotto uno studio in aperto allo scopo di stabilire se i bifosfonati possano influenzare gli esiti clinici nei pazienti con mieloma multiplo.

Pazienti di età uguale o superiore ai 18 anni con nuova diagnosi di mieloma multiplo sono stati arruolati in 120 Centri nel Regno Unito e sono stati collocati in maniera casuale a ricevere 4 mg di Acido Zoledronico ( Zoledronato; Zometa )per infusione ogni 3-4 settimane o 1600 mg di Acido Clodronico ( Clodronato; Clasteon ) per via orale ogni giorno.

I pazienti sono stati inoltre sottoposti a chemioterapia di induzione intensiva o non-intensiva e l'uso di bifosfonati e di terapia di mantenimento sono proseguiti almeno fino alla progressione della malattia.

Gli endpoint primari erano sopravvivenza generale, sopravvivenza libera da progressione e tasso di risposta generale.

L’analisi è stata condotta per intention-to-treat.

Sono stati arruolati 1970 pazienti nel periodo 2003-2007 e di questi 1960 sono risultati idonei per l'analisi: 981 nel gruppo Acido Zoledronico ( 555 in regime di chemioterapia intensiva, 426 in chemioterapia non-intensiva ) e 979 nel gruppo Acido Clodronico ( 556 in chemioterapia intensiva, 423 non-intensiva ).

Il cutoff di trattamento era il 5 ottobre 2009, e i pazienti hanno ricevuto bifosfonati per un periodo mediano di 350 giorni ( intervallo interquartile 137-632 ) prima della progressione della malattia, con un follow-up mediano di 3.7 anni ( intervallo interquartile 2.9-4.7).

L'Acido Zoledronico ha ridotto la mortalità del 16% versus l'Acido Clodronico ( hazard ratio [ HR ] 0.84; p=0.0118 ) ha allungato la sopravvivenza generale mediana di 5.5 mesi ( 50.0 mesi, intervallo interquartile da 21.0 a non-raggiunta vs 44.5 mesi, intervallo interquartile 16.5 a non-raggiunta; p=0.04 ).
L'Acido Zoledronico ha inoltre migliorato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione del 12% versus Acido Clodronico ( HR=0.88; p=0.0179 ) e ha aumentato la sopravvivenza mediana libera da progressione di 2.0 mesi ( 19.5 mesi, intervallo interquartile 9.0-38.0 vs 17.5 mesi, intervallo interquartile 8.5-34.0; p=0.07 ).

I tassi di risposta completa, parziale molto buona o parziale non hanno mostrato differenze significative tra i gruppi Acido Zoledronico e Acido Clodronico per pazienti sottoposti a chemioterapia di induzione intensiva ( 432 pazienti [ 78% ] vs 422 [ 76% ]; p=0.43 ) o non-invasiva ( 215 [ 50% ] vs 195 [ 46% ]; p=0.18 ).

Entrambi i bifosfonati sono risultati in genere ben tollerati, con insorgenze simili di insufficienza renale acuta ed eventi avversi gravi legati al trattamento, ma l'Acido Zoledronico è risultato associato a tassi più elevati di osteonecrosi della mandibola ( 35 [ 4% ] ) rispetto ad Acido Clodronico ( 3 [ <1% ] ).

In conclusione, in modo consistente con la potenziale attività anticancro dell'Acido Zoledronico, la sopravvivenza generale è migliorata indipendentemente dalla prevenzione di eventi scheletrici, dimostrando che l'Acido Zoledronico porta benefici che vanno oltre la salute delle ossa.

Queste osservazioni sono a favore del trattamento con Acido Zoledronico in pazienti con nuova diagnosi di mieloma multiplo, non solo per la prevenzione degli eventi scheletrici, ma anche per potenziali benefici contro il mieloma. ( Xagena_2010 )

Morgan GJ et al, Lancet 2010; 376: 1989-1999



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