Neoplasie mieloidi: terapia con Interferone


L’Interferone alfa ( IFN-alfa; Roferon-A ) è stato impiegato per trattare le patologie maligne e virali per oltre 25 anni.

La sua efficacia è probabilmente legata alla vasta gamma di attività biologiche che svolge, compresi effetti diretti sulle cellule maligne, miglioramento delle risposte immunitarie antitumorali, induzione di geni pro-apoptotici, inibizione dell'angiogenesi, nonché promozione del ricambio delle cellule staminali maligne dormienti.

A seguito del recente sviluppo di terapie mirate, l'uso di Interferone-alfa è stato drasticamente ridotto nell'ultimo decennio.
La crescente consapevolezza della patogenesi a più stadi di molti tumori maligni ha suggerito, tuttavia, che l’approccio con farmaci target-specifici non sia universalmente efficace.

Queste osservazioni hanno portato a una serie di studi clinici recenti che hanno utilizzato Interferone-alfa nei pazienti con leucemia mieloide cronica, malattia sistemica dei mastociti, sindrome ipereosinofila e tumore mieloproliferativo negativo al cromosoma Philadelphia con risultati promettenti.

Questi report hanno fornito la prova che l’Interferone-alfa, da solo o in combinazione con altri farmaci, può indurre sorprendenti tassi di risposta molecolare e migliorare la sopravvivenza.

Anche se l’Interferone-alfa al momento rimane una terapia in forma sperimentale per i pazienti con tumori mieloidi, questi promettenti risultati indicano che potrebbe diventare di nuovo una componente importante nelle scelte terapeutiche per questo gruppo di neoplasie ematologiche. ( Xagena_2011 )

Kiladjian JJ et al, Blood 2011; 117: 4706-4715



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