Pirtobrutinib, un inibitore non-covalente della tirosin chinasi di Bruton, promettente nel trattamento dei tumori maligni delle cellule B


Uno studio di fase 1/2 di pazienti affetti da tumori maligni delle cellule B trattati precedentemente, ha valutato Pirtobrutinib, un inibitore della tirosin chinasi di Bruton ( BTK ).
Nella fase 1, 203 pazienti hanno ricevuto Pirtobrutinib ( 25-300 mg/die ), mentre nella fase 2 120 pazienti hanno ricevuto 200 mg di Pirtobrutinib.

L'endpoint primario era rappresentato dalla dose massima tollerata ( fase 1 ) e dal tasso di risposta globale ( ORR ) ( fase 2 ).

Non sono state osservate tossicità dose limitanti e la dose massima tollerata non è stata raggiunta. L’87% di tutti gli eventi avversi è stato di grado 1-2. Il 10% dei pazienti ha sviluppato neutropenia di grado 3 o superiore.
Il follow-up mediano è stato di 6 mesi.

Nei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica / linfoma linfocitico a piccole cellule ( LLC/SLL )trattati precedentemente con un inibitore covalente di BTK, il tasso di risposta globale è risultato del 62%.
Nei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica, il tasso ORR è risultato simile in quelli con: pregressa resistenza a inibitori covalenti di BTK ( 67% ); intolleranza agli inibitori covalenti di BTK ( 52% ); mutazione C481 di BTK ( 71% ) e con BTK wild-type ( 66% ).

Nei pazienti con linfoma mantellare, già trattati in precedenza, con inibitori covalenti di BTK, il tasso ORR è risultato del 52%.

Nei pazienti con macroglobulinemia di Waldenström, il tasso ORR è stato pari al 68%.

In conclusione, Pirtobrutinib ha prodotto una buona risposta nei pazienti con tumori maligni delle cellule B, trattati in precedenza, tra cui leucemia linfatica cronica o linfoma linfocitico a piccole cellule, linfoma mantellare, macroglobulinemia di Waldenström e linfoma follicolare. ( Xagena_2021 )

Fonte: The Lancet, 2021

Xagena_Medicina_2021