Linfoma non-Hodgkin indolente e mantellare: la Bendamustina associata a Rituximab aumenta la sopravvivenza libera da progressione


Nel corso del 54° Congresso dell’American Society of Hematology ( ASH ) ad Atlanta ( USA ) sono stati presentati dati che hanno dimostrato che l’associazione Bendamustina ( Levact ) più Rituximab ( MabThera ) ( B-R ), come terapia di prima linea, è migliore rispetto all’attuale standard di terapia, CHOP-R ( Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina, Prednisone più Rituximab ) / CVP-R ( Ciclofosfamide Vincristina, Prednisone più Rituximab ) nei pazienti con linfoma non-Hodgkin indolente e mantellare.

Una sottoanalisi dello studio StiL NHL 1-2003 ha mostrato un aumento significativo della sopravvivenza libera da progressione di malattia e della sopravvivenza globale nei pazienti con linfoma non-Hodgkin indolente e mantellare che hanno ottenuto una risposta completa, rispetto a coloro che hanno ottenuto una risposta parziale, indipendentemente dall’aver ricevuto il regime B-R o il regime CHOP-R1.
E’ stata osservata risposta completa in una percentuale maggiore di pazienti trattati con B-R ( 39.8% ) rispetto a quelli trattati con CHOP-R ( 30% ).

Nel confronto tra i due bracci di trattamento, la terapia di prima linea con Bendamustina e Rituximab ha prodotto una sopravvivenza libera da progressione di malattia superiore rispetto a CHOP-R, indipendentemente dalla qualità della risposta: A) nei pazienti con risposta completa, il valore mediano della sopravvivenza libera da progressione ha superato il punto di valutazione a 5 anni con il regime B-R, contro 53.7 mesi per i pazienti trattati con CHOP-R ( p=0.0204 ); B) nei pazienti con risposta parziale, la terapia con regime B-R ha prodotto un valore mediano di sopravvivenza libera da progressione di 57.2 mesi, contro 30.9 mesi per CHOP-R ( p=0.0002 ).

Nello studio BRIGHT il trattamento con il regime B-R ha prodotto una percentuale di risposta completa non-inferiore a CHOP-R / CVP-R in pazienti con linfoma non-Hodgkin indolente avanzato e mantellare ( 31% con B-R contro 25% con CHOP-R / CVP-R, p=0.0225 ), raggiungendo l’obiettivo primario dello studio.
E’ stata anche dimostrata una percentuale di risposta completa significativamente più elevata nel sottogruppo dei pazienti con linfoma mantellare ( 51% verso 24%, p=0.018 ).

Nuovi dati dallo studio BRIGHT hanno fornito informazioni sulla qualità di vita dei pazienti con nuova diagnosi di linfoma non-Hodgkin indolente e mantellare trattati con il regime Bendamustina e Rituximab, rispetto a quelli che ricevevano la terapia standard CHOP-R / CVP-R.
Il regime B-R ha migliorato i punteggi di qualità di vita per la maggior parte degli aspetti che attengono alla funzionalità e alla sintomatologia. Inoltre, il regime B-R è risultato associato a miglioramenti significativi dello stato di salute complessivo / qualità di vita rispetto allo standard terapeutico CHOP-R / CVP-R ( rispettivamente 3.6 contro -5.1; p=0.0005) in questi pazienti.<

Il linfoma non-Hodgkin è il decimo tumore più diffuso al mondo. Secondo le stime 2008, interessa 2 tumori ematologici su 5 e fa registrare 356.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno. Il 40% dei linfomi non-Hodgkin sono indolenti.

La Bendamustina è stata scoperta 50 anni fa in Germania, precisamente nella Germania dell’Est. Nel 2008, la FDA ( Food and Drug Administration americana ) ha approvato la Bendamustina per il trattamento dei linfomi non-Hodgkin indolenti e della leucemia linfatica cronica; successivamente, nel 2010, la molecola è stata approvata in Europa per il trattamento dei linfomi non-Hodgkin indolenti, leucemia linfatica cronica e mieloma multiplo. ( Xagena_2012 )

Fonte: Astellas, 2012

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