Follow-up mediano di 3.5 anni del trattamento con Ibrutinib dei pazienti affetti da linfoma mantellare recidivante o refrattario: analisi aggregata
E' stata effettuata una analisi aggregata dei risultati degli studi clinici di fase 2 e 3 ( SPARK, PCYC-1104 e RAY; n=370 ) e un ulteriore follow-up su 87 pazienti di questi studi clinici arruolati in CAN3001, uno studio clinico di estensione a lungo termine in aperto. 83 pazienti erano stati trattati con Ibrutinib ( Imbruvica ) per 3 o più anni, mentre 40 pazienti erano stati trattati con Ibrutinib per 4 o più anni.
Il follow-up medio è stato di 3.5 anni ( 41 mesi ).
I dati di questo studio clinico esteso con follow-up prolungato supportano l'uso di Ibrutinib in fase precoce nei pazienti con linfoma mantellare recidivato o refrattario.
Inoltre, il follow-up a lungo termine ha dimostrato che Ibrutinib, oltre ad essere efficace, riduce nel tempo gli eventi avversi di nuova insorgenza, generalmente meno comuni quando i pazienti sono trattati in fase precoce.
Ibrutinib è un inibitore della tirosin-chinasi di Bruton ( BTK ) di prima classe che agisce formando un forte legame covalente con la BTK per bloccare la trasmissione dei segnali di sopravvivenza cellulare all'interno delle cellule B maligne. Bloccando la proteina BTK, Ibrutinib causa la morte delle cellule tumorali e ne riduce il numero, ritardando così l'aggravarsi della neoplasia.
Il linfoma mantellare ( MCL ) è considerato una patologia rara con livelli di attenzione finora insoddisfatti.
Il linfoma mantellare è caratterizzato da una popolazione limitata di pazienti; in Europa colpisce una persona su 200,000, con un'età media di 65 anni alla diagnosi.
Il linfoma mantellare colpisce prevalentemente più uomini che donne e rappresenta il 5-10% di tutti i linfomi non-Hodgkin.
Il linfoma mantellare normalmente interessa i linfonodi, ma può diffondersi ad altri tessuti come midollo osseo, fegato, milza e tratto gastrointestinale.
La sopravvivenza media globale dei pazienti con linfoma mantellare varia da 3 a 4 anni.
Attualmente Imbruvica è approvato nell'Unione Europea per le seguenti indicazioni: in monoterapia nel trattamento di pazienti adulti affetti da leucemia linfatica cronica ( LLC ) non-trattata in precedenza, di pazienti adulti con linfoma mantellare recidivato o refrattario, o di pazienti adulti affetti da macroglobulinemia di Waldenström ( WM ) già sottoposti ad almeno una terapia precedente, o ancora nel trattamento di prima linea dei pazienti per i quali una chemio-immunoterapia non è appropriata.
Come singolo agente o in combinazione con Bendamustina e Rituximab ( BR ) per il trattamento dei pazienti adulti con leucemia linfatica cronica già sottoposti ad almeno una terapia precedente. ( Xagena_2017 )
Fonte: American Society of Hematology ( ASH ) Meeting, 2017
Xagena_Medicina_2017