Tosedostat nel trattamento della leucemia mieloide acuta
Sono stati pubblicati i risultati dello studio OPAL riguardanti Tosedostat in pazienti anziani con leucemia mieloide acuta, recidivata o refrattaria.
Tosedostat è un inibitore orale dell’aminopeptidasi in grado di privare le cellule tumorali di quegli aminoacidi di cui necessitano per sintetizzare le proteine fondamentali per la loro sopravvivenza.
Lo studio ha dimostrato che Tosedostat, somministrato una volta al giorno per os, ha prodotto un tasso di controllo della malattia del 51%.
L’analisi del sottogruppo ha dimostrato che il massimo beneficio si è verificato nei pazienti difficili da trattare, con pregressa sindrome mielodisplastica o in quelli che erano stati precedentemente sottoposti a una terapia con agenti ipometilanti.
Le reazioni avverse sono state lievi, prevedibili e gestibili.
OPAL è uno studio di fase 2, multicentrico, randomizzato, che ha valutato la sicurezza e l'efficacia di Tosedostat in regimi di doppio dosaggio al fine di individuare quello appropriato da utilizzare negli studi clinici futuri.
Sono stati arruolati 73 pazienti, che sono stati randomizzati in due gruppi con differenti dosaggi: a un gruppo è stato somministrato Tosedostat da 120 mg una volta al giorno per 6 mesi, all’altro è stato somministrato Tosedostat da 240 mg una volta al giorno per 2 mesi, seguiti da Tosedostat da 120 mg una volta al giorno per 4 mesi.
L'età mediana dei pazienti trattati era di 72 anni. In precedenza, il 58% dei pazienti era stato trattato con Ara-C più antraciclina o con altri regimi a base di Ara-C; il 36% con agenti ipometilanti e il 7% con altri regimi.
Il 52% era risultato refrattario alla terapia di induzione primaria.
E' stato osservato un tasso di risposta globale ( ORR ) del 22% ( 16/73 ), con il 10% ( 7/73 ) dei pazienti che ha ottenuto una risposta completa ( CR ) e il 29% ( 21/73 ) che ha raggiunto la stabilizzazione della malattia ( SD ), pari a un tasso di controllo della malattia del 51%.
Sono stati riscontrati alti tassi di risposta nei pazienti che avevano precedentemente ricevuto agenti ipometilanti o ai quali fosse stata inizialmente diagnosticata la sindrome mielodisplastica, con un tasso ORR rispettivamente del 38% ( 10/26 ) e del 37% ( 7/19 ).
La sopravvivenza mediana globale ( OS ) è stata di 322 giorni per i pazienti che hanno ottenuto una risposta completa, di 195 giorni per quelli con risposta parziale e di 162 giorni per quelli con stabilizzazione della malattia.
Le reazioni avverse erano simili tra i gruppi di dosaggio: Tosedostat è risultato generalmente ben tollerato, e la maggior parte degli eventi avversi è stata di grado 1 e 2.
L’evento avverso di grave entità correlato al trattamento, riscontrato più comunemente, è stata la neutropenia febbrile riportata nel 29% dei pazienti.
Le opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti anziani che, recidivati dopo la terapia con agenti ipometilanti, vedono progredire la sindrome mielodisplastica in leucemia mieloide acuta, sono limitate.
I dati dello studio OPEL hanno indicato che Tosedostat potrebbe rispondere a questa esigenza medica.
Si stima che circa 13.780 nuovi casi di leucemia mieloide acuta siano stati diagnosticati negli Stati Uniti nel 2012. Nel gennaio 2008 circa 30.993 persone vivevano con ( o erano in remissione da ) leucemia mieloide acuta.
Anche se la leucemia mieloide acuta può verificarsi a qualsiasi età, gli adulti con più di 60 anni hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia rispetto a persone più giovani.
La leucemia mieloide acuta è un tumore caratterizzato da rapida crescita di globuli bianchi abnormi che si accumulano nel midollo osseo e interferiscono con la produzione delle normali cellule del sangue.
La leucemia mieloide acuta può svilupparsi con il progredire di altre malattie come la sindrome mielodisplastica , un tumore del sangue che interessa ugualmente il midollo osseo, portando ad una diminuzione dei globuli rossi circolanti.
La leucemia mieloide acuta progredisce rapidamente e, se non trattata, porta generalmente a morte nel giro di settimane o mesi.
Sebbene una parte sostanziale degli individui più giovani che sviluppano la leucemia mieloide acuta possa essere curato, la leucemia mieloide acuta negli anziani generalmente risponde poco alla terapia standard, con poche remissioni complete. ( Xagena_2013 )
Fonte: Lancet Oncology, 2013
Xagena_Medicina_2013