Trapianto autologo di cellule staminali da sangue periferico nei pazienti con linfoma correlato a HIV


Il trapianto autologo di cellule staminali da sangue periferico in pazienti con linfoma correlato a HIV ( virus dell’immunodeficienza umana ) è descritto come una procedura sicura e utile.

E’ stata descritta l’esperienza del European Group for Blood and Marrow Transplantation su pazienti con linfoma legato a HIV, sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali.

Dal 1999, 68 pazienti da 20 Centri ( età mediana 41 anni; intervallo da 29 a 62 anni ) con diagnosi di linfoma non-Hodgkin ( n = 50 ) o Hodgkin ( n = 18 ) sono stati inclusi nello studio.

Al momento del trapianto autologo di cellule staminali da sangue periferico, 16 pazienti erano nella prima remissione completa, 44 in remissione completa superiore alla prima, remissione parziale o recidiva sensibile alla chemioterapia, e 8 mostravano malattia resistente alla chemioterapia.

Il numero mediano di cellule CD34+ infuse è stato di 4.5 x 10(6)/kg.

Il tempo mediano all’attecchimento di neutrofili e piastrine è stato, rispettivamente, di 11 giorni e 14 giorni, con un’incidenza cumulativa a 1 anno del 95.6% e dell’87%.

L’incidenza cumulativa di mortalità senza recidiva è stata del 7.5% a 12 mesi dal trapianto autologo di cellule staminali soprattutto a causa di infezioni batteriche.

L’incidenza cumulativa di recidiva è stata del 30.4% a 24 mesi e si è rivelata statisticamente correlata al non essere in remissione completa al momento del trapianto ( rischio relativo [ RR ] = 3.6 ), all’istologia non-Hodgkin diversa dal linfoma diffuso a grandi cellule B ( RR = 3.4 ) e all’utilizzo di più di 2 precedenti linee di trattamento ( RR = 3 ).

Al periodo osservazionale mediano di 32 mesi ( intervallo da 2 a 81 mesi ) la sopravvivenza libera da progressione è stata del 56%.

I pazienti non in remissione completa o con malattia refrattaria al momento del trapianto hanno mostrato una minore sopravvivenza libera da progressione ( RR = 2.4 e 4.8, rispettivamente ).

In conclusione, analogamente a quanto accade nei pazienti negativi per il virus dell’immunodeficienza umana con linfoma, il trapianto autologo di cellule staminali si rivela utile per i pazienti con linfoma correlato a HIV ed è associato ad una bassa mortalità senza recidiva, soprattutto, se effettuato in fase precoce della malattia e in casi di tumore sensibile alla chemioterapia. ( Xagena_2009 )

Balsalobre P et al, J Clin Oncol 2009; 27: 2192-2198



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