Studio CARTITUDE-1: risultati finali. Ciltacabtagene autoleucel negli adulti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario, sottoposti ad almeno tre linee di trattamento


Sono stati presentati i risultati di chiusura dello studio di fase 1b/2 CARTITUDE-1 sul trattamento con Ciltacabtagene autoleucel ( Cilta-cel; Carvykti ) nei pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno tre linee di trattamento, precedentemente esposti a un agente immunomodulante, a un inibitore del proteasoma e a un anticorpo anti-CD38 e nei quali si è verificata progressione della malattia durante l’ultima terapia.

I risultati finali, a un follow-up mediano di 33,4 mesi, hanno mostrato una sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) mediana di 34,9 mesi ( IC 95%, 25,2 - non-stimabile [ NE ] ), e una durata mediana della risposta di 33,9 mesi ( IC 95%, 25,5- NE ).

Non si sono verificati nuovi eventi di neurotossicità fino a un follow-up mediano di 27,7 mesi.

CARTITUDE-1 è uno studio di fase 1b/2, multicentrico, in aperto, che ha valutato Cilta-cel per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario, che abbiano ricevuto almeno tre linee di trattamento, precedentemente esposti a un immunomodulante ( IMiD ), a un inibitore del proteasoma e a un anticorpo anti-CD38, e nei quali la malattia sia progredita durante l’ultimo trattamento.
Tutti i pazienti nello studio avevano ricevuto una mediana di 6 regimi di trattamento precedenti ( range, 3-18) .
Dei 97 pazienti arruolati nello studio, il 99% era refrattario all'ultima linea di trattamento e l'88% era refrattario alle tre classi.

Cilta-cel è una immunoterapia autologa, che comporta la riprogrammazione delle cellule T autologhe di un paziente attraverso l’integrazione di un transgene che codifica un recettore chimerico dell’antigene ( CAR ), il quale identifica ed elimina le cellule che esprimono l’antigene di maturazione delle cellule B ( BCMA ). BCMA è espresso principalmente sulla superficie delle cellule neoplastiche del mieloma multiplo, ma anche sulle cellule B in fase maturativa avanzata e sulle plasmacellule.
La proteina CAR di Cilta-cel è costituita da una porzione extracellulare con due domini di riconoscimento anti-BCMA, progettati per conferire un’alta affinità e specificità contro il target BCMA presente sulle cellule tumorali.
Le CAR-T esprimono quindi proteine di fusione che presentano una regione in grado di riconoscere gli antigeni sulla superficie delle cellule tumorali e un dominio per l’attivazione delle cellule T e, legandosi alle cellule che esprimono il BCMA, promuovono il reindirizzamento delle cellule T verso la plasmacellula tumorale, provocandone l’eliminazione attraverso il potenzialmento della funzione di immuno-sorveglianza specifica per i tumori.

Il mieloma multiplo è un tumore ematologico ad oggi incurabile. Nel mieloma multiplo le plasmacellule subiscono delle mutazioni genetiche che ne causano una proliferazione senza controllo.
In Europa, nel 2020 sono state diagnosticate oltre 50.900 casi di mieloma multiplo e sono morti oltre 32.500 pazienti.
Mentre alcuni pazienti con mieloma multiplo non presentano alcun sintomo iniziale, la maggior parte viene diagnosticata proprio a causa dei sintomi che possono includere fratture o dolore alle ossa, riduzione degli eritrociti, stanchezza, aumento dei livelli di calcio, o insufficienza renale. ( Xagena_2023 )

Fonte: American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) Annual Meeting 2023

Xagena_Medicina_2023