Lenalidomide per os nel trattamento della mielofibrosi


Uno studio di fase II ha valutato la Lenalidomide ( Revlimid ) nei pazienti con mielofibrosi, precedentemente trattati.

La mielofibrosi è una malattia che può risultare fatale.

Lo studio, coordinato da Jorge Cortez della Texas University – M.D. Anderson Cancer Center, ha arruolato 41 pazienti con un’età media di 65 anni ( range: 42-83 ) che hanno ricevuto Lenalidomide 10mg/die per os ( 5mg/die per i pazienti con conta piastrinica inferiore a 100.000 all’inizio dello studio ).

Sono stati esclusi dallo studio i pazienti con nota ipersensibilità alla Talidomide.

I pazienti che hanno preso parte allo studio erano affetti da mielofibrosi primaria o associata a sindromi mielodisplastiche con conta piastrinica di almeno 30x10(9)/l.

L’88% ( n = 36 ) dei pazienti aveva ricevuto una precedente terapia per la mielofibrosi, tra cui 13 pazienti erano stati trattati con Talidomide, 13 pazienti con Idrossiurea, 11 con Interferone, 10 con Anagrelide e 6 con Eritropoietina.

I pazienti valutabili per la risposta o la tossicità sono stati 32.

Le risposte sono state osservate in 19 pazienti ( 46% ), con 3 risposte complete.
Una risposta parziale è stata ottenuta in 5 pazienti.
Cinque dei 13 pazienti, trasfusione-dipendenti, non hanno più avuto necessità di trasfusioni.

Il tempo medio alla risposta è stato di 6 settimane ( range: 1-22 ), mentre la durata media della risposta è stata di 31 settimane ( range: 1-40 ).

I più comuni effetti indesiderati sono stati: rash in 16 pazienti ( 39% ), prurito in 9 ( 22% ), trombocitopenia in 11 ( 29% ), stanchezza in 3 ( 7% ) e neutropenia in 13 ( 32% ).
Otto pazienti ( 20% ) hanno richiesto riduzione del dosaggio e 4 hanno interrotto la terapia a causa degli effetti indesiderati.

I dati sono stati presentati al 47th American Society of Hematology ( ASH ) Meeting di Atlanta.( Xagena_2005 )

Fonte: Celgene, 2005




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