Leucemia mieloide cronica Ph+: trattamento di prima linea con Nilotinib
Nilotinib ( Tasigna ) presenta una maggiore affinità di legame e di selettività per BCR-ABL, rispetto ad Imatinib ( Glivec ), e rappresenta un trattamento efficace nella leucemia mieloide cronica dopo fallimento di Imatinib.
In uno studio di fase II, 73 pazienti con leucemia mieloide cronica, in fase cronica precoce, Ph+, non trattati in precedenza, hanno ricevuto Nilotinib al dosaggio di 400 mg 2 volte/die.
L’endpoint primario era rappresentato dalla completa risposta citogenetica a 1 anno.
Il periodo osservazionale mediano è stato di 15 mesi.
Ad 1 anno, la risposta citogenetica completa è stata del 96% e la principale risposta molecolare pari all’85%.
Le risposte sono state rapide, con il 78% della risposta citogenetica e il 52% della risposta molecolare già a 3 mesi.
Nel corso del primo anno il trattamento è stato sospeso almeno una volta in 38 pazienti ( 52% ).
Il dosaggio medio giornaliero era compreso tra 600 e 800 mg nel 74% dei pazienti, tra 400 e 599 mg nel 18%, e inferiore a 400 mg nell’8% dei pazienti.
L’interruzione della somministrazione del farmaco era dovuta principalmente a effetti indesiderati non-ematologici e biochimici.
La mielosoppressione era irrilevante.
Un paziente è progredito a crisi blastica dopo 6 mesi; un paziente ha dovuto interrompere il trattamento a causa di un aumento di grado 4 delle lipasi ( senza sviluppare pancreatite ).
Per la sua efficacia, Nilotinib può rappresentare un trattamento di prima linea della leucemia mieloide cronica. ( Xagena_2009 )
Rosti G et al, Blood 2009; 114: 4933-4938
Link: MedicinaNews.it
Emo2009 Farma2009 Onco2009
XagenaFarmaci_2009